Uno dei principali obiettivi del Progetto ‘VII Regio. La Valdelsa in età romana e tardo-antica’ è cercare di definire in maniera più precisa la presenza romana in un territorio povero di testimonianze monumentali.
Proprio il carattere ‘pionieristico’ del lavoro impone un impegno specifico verso la didattica, con la finalità non solo di spiegare il tipo di popolamento dell’area, ma di metterlo in relazione con la precedente occupazione di periodo etrusco e con gli sviluppi di età medioevale, soprattutto in rapporto con il percorso della Via Francigena.
Tutte queste esigenze hanno comportato da una parte una particolare attenzione verso le scuole ed i musei del circondario, con la programmazione di corsi negli istituti e di cicli di conferenze nei musei, dall’altra l’apertura del cantiere alla cittadinanza, che ha potuto seguire costantemente gli sviluppi della ricerca.
Proprio per cercare di collocare lo scavo nel più complesso sistema insediativo della Valdelsa, nell’ambito dell’iniziativa le Notti dell’Archeologia 2010, lo scavo di Aiano-Torraccia di Chiusi ha rappresentato una tappa importante del trekking archeologico lungo la Via Francigena, organizzato dal Museo Archeologico “Ranuccio Bianchi Bandinelli” di Colle di Val d’Elsa e dai Musei Civici di San Gimignano; inoltre nell’ottica della continuità e della vicinanza verso la popolazione locale, è oramai tradizione che, nella prima metà del mese di agosto, il Direttore Scientifico della Missione anticipi i risultati della campagna in corso in una conferenza che si svolge all’interno del giardino del Museo Archeologico “Ranuccio Bianchi Bandinelli” di Colle di Val d’Elsa.
Giacomo Baldini et Sofia Ragazzini (direttori tecnici dello scavo di Torraccia di Chiusi et membri dell’associazione archeologica sangimignanese)